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MADONNA DEL ROSARIO CON SAN PIETRO, SANT`EMIDIO, SAN LORENZO, SAN FRANCESCO D'ASSISI, SAN GIOVANNI BATTISTA, SANTO VESCOVO, SAN GIROLAMO, SANTO STEFANO, SAN DOMENICO, SANT'ELISABETTA D'UNGHERIA, SAN PIETRO MARTIRE E SANTA BARBARA
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Tipo dipinto |
Autore
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Descrizione
Il tema devozionale della Madonna del Rosario, di origine domenicana, fu accolto dall'artista per numerose pale d'altare, in seguito alla vittoria di Lepanto del 1570, sui Turchi il cui merito fu appunto attribuito dal Papa alla Madonna del Rosario. Nel grande dipinto l'autore perviene ad un linguaggio figurativo complesso nel quale sono presenti evidenti ascendenze lottesche ed elementi del manierismo tardo-romano. L'uso della luce che colpisce i volti e le vesti, l'impianto cromatico giocato sugli accostamenti discordi, un moderato espressionismo conferiscono all'opera un'atmosfera mistica, quasi irreale rispondente al clima culturale del post-Concilio. Danneggiata recentemente da infiltrazioni d'acqua. |
Soggetto Madonna del Rosario con San Pietro, Sant`Emidio, San Lorenzo, San Francesco d'Assisi, San Giovanni Battista, Santo vescovo, San Girolamo, Santo Stefano, San Domenico, Sant'Elisabetta d'Ungheria, San Pietro martire e Santa Barbara |
Datazione
sec. XVI | - 1592 - 1592 - Motivo della datazione: data sec. XVI - 1592 - 1592 - Motivo della datazione: iscrizione |
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Materia e tecnica tela/ pittura a olio |
Misure Altezza: 331 Larghezza: 185 |
Localizzazione (AP) Ascoli Piceno |
Collocazione Palazzo dell'Arengo - p.zza Arringo - Pinacoteca Civica |
Identificatore 1100029451 |
Proprietà detenzione Ente pubblico territoriale |
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Simone De Magistris (Caldarola, 1538? (notizie dal 1555) – 1613) Pittore e scultore italiano, Simone, figlio di Giovanni Andrea e fratello di Giovanfrancesco, entrambi pittori, è l’esponente più significativo della famiglia De Magistris, emigrata dalla Toscana a Caldarola nelle Marche e tutta composta da pittori di un certo rilievo. Anche i figli di Simone, Federico e Solerzio, svolgono l’attività di pittori andando così a dar corpo alla cosidetta “Scuola di pittura caldarolese”. Si forma presso la bottega familiare e si sposta quindi a Loreto, dove frequenta brevemente la bottega dell'anziano Lorenzo Lotto. Tutte le biografie scritte su Simone De Magistris hanno inizio con la citazione: “Simone fiol de mastro Joan Andrea depintor de Caldarola, posto a star meco per garzone de servicij e bisogni miei e perfectione de casa, etiam de l’arte per imparar …“. Pittore di grande talento, riconosciuto protagonista del Manierismo Italiano, ha la fortuna di lavorare a lungo per il Cardinale Evangelista Pallotta, l’artefice del grande rinnovamento urbanistico della loro comune città, Caldarola. Pittore assai fecondo, esegue moltissime opere fra cui ricordiamo: il Presepio (Pinacoteca Comunale, Fabriano), la Madonna con Bambino e Santi (Chiesa di San Pietro, Sassoferrato), la Sacra Conversazione (Duomo, Osimo), la Pentecoste (Chiesa di San Giovanni Battista, Appignano del Tronto), I regni celesti, terrestri e Inferi (Palazzo comunale, Offida), il Miracolo di San Martino (Chiesa Collegiata, Caldarola), la Pietà (Museo Comunale, San Ginesio), la Madonna che appare a San Francesco (Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale di Urbino).
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