Descrizione
L`opera potrebbe identificarsi come una di quelle esposte dall`autore nel 1978 a Macerata. Si assegna al ciclo dedicato al 'progetto', inaugurato agli inizi del Settanta con le 'Ipotesi progettuali' esposte dagli Amici dell'Arte nel 1970 sempre a Macerata. In tale occasione il critico Sandra Orienti così si espresse circa D'Angelo: 'L'attuale fase del suo lavoro, in bianco e nero, si rivela interessante e matura, certo più suscettibile di larghi e inediti sviluppi'. Anna Caterina Toni, riprendendo quanto già asserito dal critico Elverio Maurizi nel 1978, scrisse che: 'il processo organico della nascita dei vari segni sulla superficie bianca, nella quale si assommano i sette colori dell'iride, muti, ma presenti in sottofondo, assume un andamento spontaneo e naturale, che senza richiamarsi a una metodica sistematicità organizzativa, pure consente una logica costruzione nella quale l'immaginazione trova la maniera di non perdersi' (cf. Bignardi M./ Fiorillo A.P. 1990, scheda n. 425). |