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SAN PIETRO IN CATTEDRA
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Tipo pannello di polittico dipinto |
Autore
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Descrizione
Il complesso polittico, costituito da tredici tavolette con Storie dei Santi Pietro e Paolo, San Pietro in cattedra, i Santi Pietro e Paolo e una Crocifissione, conservato all'Art Museum di Denver - tranne la Crocifissione in collezione privata - proviene dalla chiesa di S. Pietro in Penna di Fermo. Inventari settecenteschi (Archivio della Curia Arcivescovile di Fermo, San Pietro, E2, 1772) ricordano le tavolette spostate dall'altare maggiore della chiesa alla sagrestia, appese alle pareti o usate come sportelli di armadio. Tutte furono poi alienate nel corso dell'Ottocento, precisamente nel 1847, per opera del cardinale Filippo De Angelis, arcivescovo di Fermo, che acquistò personalmente le opere, senza ascoltare il parere della Commissione Consultiva delle Antichità e Belle Arti che, evidenziando l'alta qualità dell'opera, ne raccomandava l'acquisto per le Gallerie Pontificie. Le tavolette rimasero presso il Palazzo Arcivescovile almeno fino al 1887, per poi disperdersi sul mercato antiquario in data imprecisata, finendo in un primo momento a Milano dove furono fotografate, poi a New York e da qui a Denver (per le vicende riguardanti l'alienazione dell'opera cfr. Zeri 2000, pp. 61-71 che fa riferimento ad una serie di documenti ritrovati nell'archivio di Stato di Roma fra le carte del Camerlengato e dell'Amministrazione delle Antichità e Belle Arti nello Stato Pontificio). La datazione dell'opera tra il 1430 e il 1436 - terminus ante quem che si riferisce alla conclusione dei lavori per il Messale della cattedrale di Fermo di Giovanni di Ugolino da Milano, il cui iniziale, raffigurante la Vocazione di Sant'Andrea, avrebbe ispirato Jacobello per le tre scene di ambientazione marina - proposta da Tiziana Franco si basa anche sul collegamento del polittico in esame con il pannello raffigurante Cristo passo tra la Madonna e San Giovanni Evangelista conservato a Kiev (2000, pp. 65-69). Secondo la studiosa quest'ultimo, proveniente dalla stessa chiesa, andrebbe identificato con il paliotto dello stesso altare del polittico, e quindi verosimilmnete frutto entrambi della stessa committenza da parte di Gaspare di Giovanni ricordato nell'iscrizione del paliotto, rettore della chiesa nel 1433 e uomo di spicco nella curia fermana in quanto più volte fra il 1439 e il 1440 risulta agire in nome del vicario vescovile. La ricostruzione del polittico con due registri sovrapposti di cinque tavolette, con San Pietro in cattedra al centro del secondo registro, sormonati dalla Crocifissione, al centro, e dai due Santi, ai lati, come cuspidi, ipotizzata da Zeri viene accettata dalla critica. |
Soggetto San Pietro in cattedra |
Datazione
sec. XV | - 1433 - 1436 - Motivo della datazione: analisi stilistica |
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Materia e tecnica dipinto su tavola |
Misure Altezza: 62 Larghezza: 46 |
Localizzazione (Denver) |
Collocazione Art Museum - Art Museum |
Identificatore 1100000129 |
Proprietà proprietà Ente straniero |
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Jacobello del Fiore (Venezia ca.1370 - 1439). Nato a Venezia verso il 1370 da una famiglia di pittori, è uno dei maggiori esponenti della pittura veneziana del primo Quattrocento. Dopo l’apprendistato presso la bottega paterna, viaggia in cerca di commissioni e nelle Marche incontra Gentile da Fabriano, la cui influenza da il via ad una serie di opere unitarie per stile: il polittico del municipio di Teramo, il Trittico di Montegranaro, oggi in una collezione privata e il Crocifisso di Castel di Mezzo (PU). Tornato a Venezia, dove sono anche Gentile e Pisanello, diviene ben presto il più autorevole esponente della corrente veneziana del gotico internazionale. Appartengono a questo periodo (1410 - 20) alcuni suoi capolavori: le Storie di S. Lucia della Pinacoteca di Fermo, otto episodi eseguiti per l’omonima chiesa, considerati il suo più alto raggiungimento espressivo per la scioltezza narrativa e il preziosismo formale; la Madonna dell'umiltà del Museo di Trieste e quella della Galleria nazionale di Budapest, la Madonna col Bambino del Museo civico di Padova. Con il passare degli anni (1421 - 30) il suo stile perde di originalità e di scioltezza esecutiva, come nel Trittico della Giustizia, oggi nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. L'ultimo periodo della sua vita(1431 - 39) è segnato dalla diminuzione delle commissioni e dall'intervento preponderante della bottega. Appartiene a questi anni l'Incoronazione della Vergine (firmata) delle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Muore in agiatezza dopo aver commissionato il monumento funebre della sua famiglia nel 1439.
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