Descrizione
Il dipinto faceva parte di una predella interamente dedicata a San Giacomo maggiore, articolata in almeno cinque scomparti dei quali il più grande, raffigurante la miracolosa traslazione del corpo del santo in Galizia è conservato nel Museo Diocesano di Camerino; Zeri ha inoltre reso noto un terzo pannello con San Giacomo che salva un giovane impiccato ingiustamente (Pau, collezione privata; 1997, p. 26, fig. b). La predella, collocata probabilmente in origine nella chiesa di S. Giacomo maggiore, a Camerino, fu poi trasferita, nel 1503, in quella di S. Maria in Via a seguito della demolizione dell'edificio per far spazio alla rocca borgesca. L'attribuzione di Zeri ad Antonio Alberti (1997, pp. 25-26, cat. 45) è stata modificata in favore di Giacomo di Nicola da de Marchi (1992, p. 131, nota 30; 1998, pp. 282-283) che ha collocato l'opera nella fase giovanile del pittore, accanto alle storie di Sant'Elpidio del Musée des Arts Décoratifs di Parigi databili dopo il 1424, quando lo stile risente dell'arte di Gentile da Fabriano e ha stabilito una datazione tra la fine del secondo decennio e l'inizio del terzo. |