Descrizione
Il 20 ottobre 1500, dopo la presa di Pesaro da parte del Valentino, fu redatto un elenco dei volumi della Biblioteca sforzesca, con un appendice sui dipinti che si trovavano nella Biblioteca, di grande interesse per comprendere la committenza e i gusti artistici di Giovanni Sforza (ms. Oliv. 387, vol. X, fasc. VII, cc. 29-38, pubbl. da Vernarecci 1896, pp. 501-523). Fra i dipinti viene segnalato un San Sebastiano che Venturoli ha identificato nella tavola ora in esame (1969, pp. 417-439), già attribuiti ad Amico Aspertini da Longhi (1934, p. 61); mentre Longhi datava l'opera al 1505, Venturoli anticipa la datazione al 1496 circa, agli stessi anni in cui il pittore avrebbe lavorato, per Giovanni Sforza, alle decorazioni che ornano alcune sale della Rocca di Gradara. |