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RITRATTO DI ELEONORA GONZAGA
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Tipo dipinto |
Autore
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Descrizione
Il dipinto costituisce il pendant del ritratto con Francesco Maria I Della Rovere; entrambi furono consegnati ai duchi nel 1538, come testimonia una lettera datata 14 aprile 1538 (Gronau 1936, p. 94). E' però ormai sicuro che il ritratto di Eleonora fu realizzato prima di quello del duca, in occasione del suo soggiorno a Venezia nel 1536-1537, in quanto il dipinto con Francesco Maria rivela una primitiva realizzazione su una tela di formato più piccolo, adattato solo in seguito alle attuali dimensioni, forse proprio per adeguarlo al suo pendant. Anche in questo ritratto Tiziano riesce a conciliare la rappresentazione ufficiale del personaggio, evidente nello sfarzo della veste e dei gioielli, con un'attenta e lucida analisi psicologica. |
Soggetto ritratto di Eleonora Gonzaga |
Datazione
sec. XVI | - 1536 - 1538 - Motivo della datazione: documentazione |
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Materia e tecnica olio su tela |
Misure Altezza: 114 Larghezza: 103 |
Localizzazione (FI) Firenze |
Collocazione Palazzo degli Uffizi - Galleria degli Uffizi |
Identificatore 1100000364 |
Proprietà proprietà Ente locale |
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Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488/90 – Venezia 1576). Ancora molto giovane, viste le sue grandi doti artistiche si trasferisce a Venezia, dove suoi maestri sono Gentile e Giovanni Bellini. Di lì a poco, realizza in società col pittore Giorgione gli affreschi del Fondaco dei Tedeschi. Solo un anno più tardi, la sua fama è consolidata, riceve commissioni importanti, quali la Pala di San Marco e di Santa Maria della Salute. Nel 1511 affresca la Scuola del Santo a Padova. La sua attività è frenetica: riceve incarichi anche dalla nobiltà, soprattutto a soggetto profano. Nel 1516 Alfonso I d'Este richiede i suoi servigi per la decorazione del "camerino d'alabastro". Tra il 1519 e il 1526 dipinge la Pala Pesaro per i Frari, e il Polittico Averoldi per la chiesa bresciana dei Santi Nazaro e Celso. Nel 1533 diventa pittore ufficiale della Repubblica di Venezia. Celebrato come il più famoso pittore del tempo, è conteso tra le corti italiane: lavora a Mantova per i Gonzaga e ad Urbino per i duchi. Nel 1542 ha inizio la sua collaborazione con papa Paolo III e si trasferisce a Roma dove rimane fino al 1546. Nel contempo, ritraeva Carlo V durante la sua incoronazione nel 1530. L'imperatore e suo figlio Filippo II, futuro re di Spagna, ne fanno il loro pittore prediletto. Rientra a Venezia sul finire del 1548, ma durante la sua assenza Tintoretto e Veronese occupano la scena pittorica della Repubblica. Tiziano lavora quasi esclusivamente per la famiglia asburgica. Muore di peste nel 1576 lasciando incompiuta l'opera che avrebbe desiderato venisse posta sulla sua tomba: la "Pietà".
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